Lettera alla CGIL di una lavoratrice Alitalia

Buongiorno, sono Silvia Trogolo, un assistente di volo Alitalia e vostra iscritta.

Vi scrivo per denunciare un fatto, a mio parere, gravissimo portato avanti da un sindacalista del comparto volo….

Il 4 Dicembre, quindi 2 giorni dopo la firma vergognosa fatta dal comparto volo dei confederali, ho chiesto nella chat whatsapp del mio referente, spiegazioni in merito.

Ho chiesto spiegazioni perché solo qualche mese prima, a Settembre, le segreterie Nazionali avevano diffuso un volantino dove chiedevano la piena ESIGIBILITA’ dell’Art. 2112.

Essendomi permessa di avere delle spiegazioni “SONO STATA RIMOSSA DAL GRUPPO”.

Nessuna spiegazione mi è stata data e lo stesso… è parso latitante e non predisposto al confronto.

L’impressione che se ne ricava è che il Nazionale abbia abbandonato gli iscritti alla pressappochista e disastrosa gestione del comparto volo.

Si è acuita la sensazione di abbandono da parte del Nazionale, soprattutto ora che che il regime di Cigs, che è stata pagata in maniera centellinata e senza alcuna attenzione delle situazioni familiari e personali, buttandoci nella disperazione.

Permane questa sensazione sublimante di abbandono, e di trascuratezza da parte di tutti. Istituzioni, sindacati, e management.

Nella mia ingenuità, nel mio idealismo ho sempre creduto che il mio bene doveva essere come quello del mio vicino.

Un sindacalista, nella nostra vertenza, avrebbe dovuto essere l’ultimo ad entrare, come la mamma che si toglie il pane di bocca per sfamare il proprio figlio, o per riportarlo al mio mondo di lavoro, come il Comandante che abbandona per ultimo l’aereo.

In ITA sono entrati tutti i sindacalisti, con relativi compagni/e o coniugi, lasciando fuori tante persone MONOREDDITO, con problematiche di ogni sorta. Con la difficoltà di andare avanti.

Sono entrati mantenendo praticamente lo stesso reddito che avevano in Alitalia.

Si sono completamente dimenticati di noi in cassa integrazione.

Il 18 Febbraio percepiremo l’integrazione alla cassa di OTTOBRE. Non aggiungo altro perché voi sapete molto bene a che punto di disperazione ci hanno portato.

Ci sono famiglie disperate.

Si acuisce e prender forma questa sensazione scomoda di abbandono mista a rassegnazione.

Un fardello troppo pesante per una serie di governi di “migliori” solo a parole.

Ho vissuto nel 2008 il primo tracollo, pensando che avessimo toccato il fondo.

Mi avete dimostrato che appartengo ad un paese, ad una categoria, che non impara nulla dagli errori del passato, ma è reticente e anzi è in grado di produrre nuovi errori/orrori. Inconsapevole del male che verrà riversato, delle storture e dell’impoverimento economico e morale che questo comporterà.

Distinti Saluti

Silvia Trogolo