Spagna, primo via libera del governo al congedo mestruale

Parla la Ministra per le Pari opportunità Irene Montero: “È finito il tempo di andare a lavoro imbottite di pillole e dover nascondere che nei giorni del ciclo patiamo un dolore che ci impedisce di lavorare”, ha detto in conferenza stampa. Arriva così il primo sì del Consiglio dei Ministri spagnolo alla legge sui “diritti sessuali e riproduttivi” delle donne che include congedi per mestruazioni “dolorose ed invalidanti” coperti dallo Stato.

Dopo giorni di dibattiti, la conferma ufficiale arriva in conferenza stampa dalla Ministra delle Pari opportunità Irene Montero.

La Spagna avanza nel femminismo.

Sono il primo Paese d’Europa a regolamentare permessi speciali temporanei per mestruazioni dolorose pagati interamente dallo Stato e la condizione per accedervi è che, legato ad un ciclo molto doloroso, esista una sofferenza invalidante che in moltissimi casi è associata ad altre patologie.

La Montero ha anche spiegato che per avere tali permessi non sarà necessario aver versato in precedenza contributi alla previdenza sociale.

Una proposta rivoluzionaria e sorprendente per molti.

Anche il primo ministro Pedro Sánchez ha voluto esprimere la sua soddisfazione per questo primo sì alla proposta: “Approviamo in Consiglio dei Ministri la “LeySaludSexual” che amplia i diritti sessuali e mestruali delle donne, garantisce l’aborto in condizioni di parità e ne tutela i diritti nella sfera riproduttiva. Le donne dovrebbero poter decidere liberamente della propria vita”.

Tornando al congedo mestruale, verrebbe riconosciuto fin dal primo giorno del ciclo e per tutta la durata necessaria, nel caso di una precisa sindrome certificata e accertata da un medico. Nessun “privilegio” di genere quindi, ma un riconoscimento ufficiale di una patologia invalidante (a causa di nausee, crampi, emicranie, emorragie e vertigini) a livello lavorativo. Gli uomini, insomma, non avrebbero proprio niente da invidiare alle colleghe, costrette a casa a causa di mestruazioni dolorose e non per volontà, come qualcuno insinua sul web.

Va anche specificato che tale congedo è contenuto in un disegno di legge più ampio sui diritti delle donne, in cui si parla in particolare anche di quello all’aborto, in cui vi si trovano provvedimenti che prevedono la messa a disposizione gratuita di pillole del giorno dopo nell’equivalente delle nostre ASL e l’abolizione, per le ragazze di 16 e 17 anni, della misura – introdotta dal centrodestra – che imponeva l’obbligo di permesso dei genitori per avere accesso all’aborto.

E ancora verrebbe garantita ad ogni richiedente la possibilità di trovare sanitari disponibili a praticare l’interruzione di gravidanza nel centro sanitario pubblico più vicino al luogo in cui si vive, infine verrebbe eliminato il “periodo di riflessione” obbligatorio di tre giorni.

Tra le altre misure introdotte con la nuova legge c’è l’educazione sessuale obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado a partire dalla prima infanzia e la proibizione delle pubblicità da parte di agenzie d’intermediazione per la maternità surrogata (una pratica proibita in Spagna). Il testo dovrà ora affrontare un secondo passaggio in Consiglio dei Ministri e poi inizierà il vero e proprio iter parlamentare ma attraverso un procedimento d’urgenza per far sì che venga approvato e possa entrare in vigore il prima possibile.

di Stefania Lastoria

 

 

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