Il meno è più

Quando Papa Francesco, in un documento ufficiale come l’enciclica “Laudato sì” afferma che “il meno è più”, smonta dall’interno uno dei capisaldi della stessa visione capitalistica del mondo, secondo la quale è “il più” a garantire una vita bella e piena.  Non sostiene la “decrescita felice” ma sottolinea che non esiste una crescita giusta se non è una crescita per tutti. Lo scrive il vescovo di Bologna nonché presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) Matteo Maria Zuppi nel suo libro “Odierai il prossimo tuo”.

Riprendendo la Laudato sì, ad esempio, viene da riflettere che non è solo una enciclica “verde” ma una grande enciclica sociale che nasce dall’amore per l’umanità intera. Può sembrare eccessiva la rilevanza data da Francesco ai temi sociali, ma non è così, essendo essi legati ai temi morali. Tutti i giorni il Papa, parla dei poveri, della povertà nel mondo, richiama i paesi ricchi ai doveri morali, che poi sono economici, verso i paesi poveri. Francesco ribadisce con forza che la ricchezza deve essere redistribuita, non accumulata nelle mani di pochi.

La denuncia fortissima, di Francesco, contro il commercio delle armi, “ma anche la critica della logica letale, intrinseca al consumismo e al turbocapitalismo…” vogliono aiutare a capire le cause di uno dei mali del mondo: la fame. La fame.

La fame, la fame che causa milioni di morti, bambini, donne e anziani. La fame del mondo che può essere sconfitta con una equa redistribuzione della ricchezza accumulata da pochi. La fame del mondo che può essere sconfitta se al commercio delle armi sostituiamo il commercio del pane.

Parole, ogni giorno più forti, ricordate in questi giorni che si festeggia la “natalità”, rimettono al centro l’antropologia di Gesù. I suoi insegnamenti, la sua umiltà, il suo donarsi anima e corpo per il bene della umanità.

Gesù che nasce e muore, per poi risorgere, ci indica la strada da seguire per sentirsi tutti fratelli. Per accogliere, condividere e d amare. Ripetendo ogni giorno il gesto d’amore più forte e significativo che sia mai stato espresso: spezzare il pane e condividerlo. Avere meno per avere di più.

“Quella di Francesco è una parola che disincentiva la spinta consumistica e ne rivela l’inganno, ma senza moralismi, anzi: con tanta morale, perché è una presa di posizione per l’uomo e per la sua pienezza… È comprensibile che una denuncia così radicale della logica del mercato preoccupi e irriti quanti hanno costruito intere fortune (economiche, politiche, sociali) dimentichi delle stesse visioni dell’economia sociale di mercato, riaprendo la stagione post-moderna di un capitalismo selvatico è anonimo. Il discorso del Papa al Congresso americano e la sua critica al mercato espressa in nome della persona, con l’indicazione di ripartire dal “sogno americano” per chiedere di accoglienza e difesa della vita anche contro la pena di morte e il traffico di armi, credo sia stato uno dei manifesti più chiari della sua visione del mondo…”  scrive il presidente della CEI sul suo libro.

“Il meno è il piu” quando amerai il prossimo tuo come te stesso, capendo che la prossimità è fratellanza. I fratelli si accolgono e con loro si condivide, spezzando il pane. La fraternità è la vera vocazione alla quale è chiamata ogni persona.

“Siamo persone che, oggi più che mai, dimenticano che l’altro è come noi: ha gli stessi sentimenti, le stesse aspirazioni, gli stessi timori, diritti e doveri. Dimentichiamo che possiamo comprenderci e condividere la stessa ricerca di pace, benessere e felicità. Non pensiamo affatto che quello che accade agli altri potrebbe accadere a noi e dimentichiamo il consiglio evangelico e umanistico, di preparare nel momento presente un futuro migliore per noi stessi, dando il contributo per il futuro migliore di tutti… Se confrontiamo quanto ci sta accadendo, ci rendiamo conto che forse stiamo vivendo il giorno del giudizio, ma al contrario: non visitiamo chi è solo, e quindi restiamo soli. Non doniamo pane e acqua, perché pensiamo che non basti per noi, e per questo non siamo mai sazi. Non accogliamo: è facile che nessuno ci accoglierà quando saremo noi ad averne bisogno”.

Il meno è più. Per vivere in pace. Il meno è più. Per condividere. Il meno è più. Per accogliere. Il meno è più. Per amare. Il meno è più. Per amare…

Claudio Caldarelli

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