Wastwater

Poteva mancare, all’appello delle “giornate” ecologiche, quella dei gabinetti? Quest’anno la ricorrenza, è caduta il 19 novembre. Tema centrale le wastwater , le acque reflue con cui vengono eliminati gli escrementi. La tonnellata di feci e urina che, ognuno di noi, espelle ogni anno.

Quello che accade nel gabinetto è un argomento di cui gli adulti non amano parlare e che fa tanto ridere i bambini. Meglio, però, vincere l’imbarazzo ed affrontare la questione.

Nei paesi occidentali l’acqua corrente utilizzata, e contaminata, nella quotidiana eliminazione personale ammonta, nei dodici mesi, a 20 mila litri a testa. Acqua che, se non viene depurata finisce con tutte le sue sostanze organiche, virus, batteri e altre sostanze, dai medicinali alle droghe, nei fiumi e nei mari.

Già così l’argomento assume un aspetto meno “sconveniente” e più inquietante ma c’è di più. Il gabinetto costituisce un privilegio per pochi. Quattro miliardi di persone vivono in abitazioni prive di servizi dotati di acqua corrente e un miliardo si sgrava all’aperto.

Non è un bene, non si concima il terreno, ma la montagna di escrementi finisce per contaminare il suolo e le acque superficiali che diventano così micidiali veicoli di infezione.

I più colpiti sono i bambini che su quella terra e in quelle pozze giocano. Ogni anno nel mondo muoiono 300milioni di bambini per malattie collegate alla mancanza di servizi igienici.

La situazione è talmente grave che le Nazioni Unite sono impegnate nella diffusione di gabinetti e servizi igienici. E’ proprio per richiamare l’attenzione su questo micidiale problema che si tiene ogni anno la “Giornata mondiale dei gabinetti”.

Fornire di servizi igienici i paesi poveri non significa solo impiegare una tecnologia relativamente semplice per migliorare le condizioni di vita di milioni di persone ma, anche, un potenziale ed enorme affare.

In molti Paesi africani oltre l’80% della popolazione non ha gabinetti e la stessa situazione si riscontra nelle enormi baraccopoli del sud del mondo.

Le Nazioni Unite si sono poste l’obbiettivo di fornire servizi igienici minimi a tutta la popolazione mondiale. Sono quindi prevedibili finanziamenti internazionali e una conseguente esplosione della richiesta di impianti igienici e tecniche di depurazione. Con costi quattro volte minori di quelli necessari ad affrontare le malattie causate dal contatto con l’acqua sporca.

Quando parliamo di gabinetti stiamo, quindi, parlando di una tecnologia disponibile, di un mercato enorme, della tutela dell’ambiente e della salute umana.

Non è poco per una questione che siamo abituati a trattare dietro una porta chiusa.

di Enrico Ceci

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