Mauro Rostagno: giornalista

È sgradevole ascoltare le parole del capo del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, indirizzate contro i giornalisti. Parole che lacerano l’anima di chi questa professione la fa senza fare sconti a nessuno, di chi questa professione non la esercita dietro una tastiera o nei salotti bene, scrivendo per compiacere piuttosto che per denunciare. Grillo batte il pugno sui 10 euro a pezzo, umiliando chi, pur di fare un mestiere che appassiona, si piega e accetta. Per 10 euro mettono le loro penne a disposizione della verità, spesso pagando le conseguenze delle loro inchieste, affrontando querele temerarie da parte di coloro ai quali la verità non piace. Per 10 maledetti euro sono spesso minacciati. Grillo li mortifica, smontando il ruolo del giornalista che molto spesso è senza un contratto, sono freelance o blogger. Li vorrebbe mangiare e vomitare, dice: “Questo è sequestro di persona, vi mangerei tutti per il gusto di rivomitarvi. Siete i principi del pettegolezzo, quindi non mi coinvolgerete”. Brutta questa cosa.

Cosa ne penserebbe Mauro Rostagno, il giornalista Mauro Rostagno, quello che Grillo avrebbe mangiato e vomitato se solo fosse vivo? Già perché il giornalista Rostagno è morto. Vittima di un agguato mafioso. Era il 26 settembre 1988. Mauro Rostagno paga con la vita la sua passione di scrivere e di impegno sociale. In Contrada Lenzi, vicino a Trapani, poco distante dalla sede della Comunità Saman (comunità terapeutica che si occupava anche di recupero delle persone tossicodipendenti) da lui fondata, fu assassinato. Morì nella sua Fiat Duna bianca sotto i colpi di un fucile a pompa calibro 12 e quelli di una calibro 38. Una potenza di fuoco spropositata per un solo uomo. Probabilmente la sua penna faceva paura davvero.

Morì così il giornalista Mauro Rostagno sotto il piombo dei sicari mafiosi. La Corte di Assise di Trapani confermò la natura mafiosa dell’omicidio, condannando i boss Virga e Mazzara. Ma dubbi ancora sono rimasti, invece, tra i rapporti mafia e massoneria deviata che emersero dalle deposizioni di alcuni testimoni, tra i quali quella di un ex sottufficiale dei Carabinieri e quella della editrice dell’emittente televisiva RCT.

In memoria di Mauro Rostagno nasce il premio di giornalismo scolastico “Mauro Rostagno” promosso da Libera, la rete di associazioni contro le mafie. Mauro Rostagno è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, che, in questa data, legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi.

Il percorso professionale e di vita di Mauro Rostagno è lunghissimo: dall’impegno sociale, al giornalismo e ripercorrerlo in queste righe sarebbe ripetitivo. Quello che è giusto fare è ricordarlo in occasione dell’anniversario della sua morte e dire a Grillo che probabilmente il giornalista Rostagno e tanti altri come lui gli sarebbero talmente indigesti da non riuscire a vomitarli. Nelle dittature la prima cosa che si tacita è la liberta di stampa. Molti ci stanno provando, ma ancora c’è chi resiste, anche a 10 euro a pezzo.

di Maria De Laurentiis

 

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