Il rinnovo di un libretto sanitario con successive querele e controquerele.

Dopo la chiusura di un reparto per la festa del primario di un ospedale di Napoli ancora una vicenda che ha dell’incredibile; questa volta non siamo in Campania ma in Abruzzo, e la storia non è ambientata in un ospedale, ma presso gli uffici della Asl di Giulianova. Protagonista suo malgrado Ibrahima Diop, trentanovenne originario del Senegal. Giunto in Italia nel 2000 Diop ha trovato un lavoro e acquisito la cittadinanza italiana grazie al matrimonio con una donna abruzzese, dalla quale ha avuto anche un figlio che oggi ha sedici anni. Tutto in regola, quindi, tanto che i suoi amici lo definiscono un esempio vivente di integrazione. Recatosi lo scorso 27 luglio presso la Asl per chiedere informazioni circa il rinnovo del libretto sanitario, Ibrahima si è sentito apostrofare come mai gli era capitato prima di allora; stando alla denuncia dell’uomo il dipendente presente all’interno dell’ufficio lo avrebbe cacciato in malo modo, intimandogli di “andare via perché quello non è l’ufficio del veterinario”. Immediata la reazione dell’italo-senegalese che non ha esitato a sporgere denuncia; “mai come in quel momento mi sono sentito umiliato, è giusto che chi sbaglia paghi” avrebbe dichiarato. Dalla descrizione fatta da Ibrahima è stato possibile risalire all’identità del dipendente, che ora rischia anche di perdere il lavoro. Dal canto suo l’uomo, attraverso il proprio avvocato, fa sapere che si sente vittima di una “condanna senza processo” e oggetto di una “miserevole campagna mediatica”, poiché tutto sarebbe nato da un equivoco, e minaccia di querelare Diop. Secondo quanto dichiarato, infatti, il malinteso sarebbe nato dal fatto che l’ufficio che si occupa del libretto di lavoro chiesto da Diop si trova in un’altra località, dove ci sono anche gli uffici del servizio veterinario. Se ciò sia vero o se frutto di un’attenta manipolazione della vicenda, è tutto da verificare; intanto il botta e risposta tra i due va avanti anche a colpi di tweet, tra reazioni di sdegno e condanna e attestati di solidarietà nei confronti di un uomo che voleva soltanto rinnovare un libretto sanitario.

di Leandra Gallinella

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