Ti hanno stuprato? Colpa tua

Sondaggio shock. Per un italiano su quattro, gli abusi, le violenze e gli stupri alle donne, è legato al modo di vestire. Lo stupro è colpa delle donne. L’analisi dell’Istat, fotografa i pregiudizi degli italiani e delle italiane. Per molte donne, la responsabilità degli abusi sulle donne stesse, è da attribuirsi alla leggerezza, alla provocazione, in sostanza al modo definito frivolo di abbigliarsi o truccarsi. Addirittura si dice che alle ragazze serie queste violenze non accadono. Il pregiudizio, è tipico di una mentalità retrograda che non conosce evoluzione e che trova riscontro nel modo di pensare tipicamente maschile è maschilista.

Un modo di pensare, che coinvolge anche molte donne, ancora soggiogate da metodi e ancestrali medioevali, che non riconoscono l’indipendenza e l’autonomia conquistata dalle donne negli ultimi cento anni. Secondo il 40% chi vuole sottrarsi davvero ha modo di farlo. E c’è chi dice che a quelle serie non può accadere. Stai attenta a come ti vesti. Occhio al rossetto. Non mettere le calze con i tacchi. La minigonna eccita gli uomini (e li rende simili alle bestie).  Le trasparenze o le scollature attirano l’attenzione, scatenano gli ormoni, rendono gli uomini branco. Tutto per giustificare il comportamento violento dei maschi. In quel 40% ci sono anche le donne. Si le donne che giustificano gli uomini. Uomini violenti. Giustificati dai pregiudizi di donne sottomesse che non si rendono conto di essere sottomesse. Se poi hai bevuto un bicchiere di vino o un prosecco, allora te la sei proprio cercata la violenza. E se magari hai assunto qualche droga non hai scampo, vuol dire che volevi essere stuprata.

Non hai più diritto. Non hai più dignità. Il tuo corpo, la tua anima, sono a disposizione del branco feroce di lupi-uomini che possono abusare di te, in ogni modo. Sei un oggetto da violentare e poi uccidere. Si puoi essere uccisa dal branco perché te la sei voluta. Non sei vittima. Ma sei quella che ha provocato il carnefice, lo ha risvegliato e ora vuoi giustizia. Ma non dovevi provocarlo il tuo carnefice. Se il rapporto sessuale non lo volevi, avevi la possibilità di sottrarti. Ma non lo hai fatto, quindi sei consenziente. Anche se poi dici che non volevi, sei stata consenziente. Vi ricordate la scandalosa sentenza della Cassazione,di venti anni fa, sul non-stupro della ragazza con i jeans. Una vergogna dell’Italia nata dalla Resistenza combattuta dalle donne partigiane.

L’indagine ISTAT ha raccolto dati raccapriccianti, da medioevo. Un sondaggio shock sugli stereotipi sui ruoli di genere diffusi in questi giorni. La violenza, le donne se la cercano. Un italiano su quattro pensa questo. Una italiana su quattro, pensa che la violenza, le donne se la cercano. Nel 40% che pensa questo, le donne sono in egual misura degli uomini. Un dato drammatico. Le donne pensano che “le donne possono provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire”. E uno su sette ritiene addirittura che se una donna subisce violenza quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe, di quella violenza è responsabile. Il dato più consistente, è terribile, fotografa il pregiudizio degli italiani e italiane in egual misura, si dice assolutamente convinto che “una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole”. Dal sondaggio ISTAT emerge una Italia molto arretrata sui temi della parità e della consapevolezza. Emerge un paese che non vuole cambiare, ma che cerca di mantenere la donna segregata ad oggetto di proprietà dell’uomo maschilista. Giustificare la violenza e lo stupro è qualcosa di inumano, di non accettabile.

Combattere con ogni mezzo questo pregiudizi per ridare dignità alla persona che subisce violenza o viene sottoposta ad un atto sessuale contro la propria volontà , deve essere considerata una emergenza pubblica, per questo la presa di coscienza deve continuare a crescere, senza se e senza ma.

di Claudio Caldarelli

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