Ennesimo incidente sul lavoro: 4 vittime alla Lamina S. p. A.

Percentuale di ossigeno nell’aria: zero. Questo il drammatico verdetto di un primo esame condotto dagli specialisti dei vigili del fuoco intervenuti martedì 16 gennaio presso il capannone della “Lamina S.p.A.”, azienda milanese specializzata nella lavorazione di acciaio e titanio. Questa la causa della morte dei quattro operai (di cui tre deceduti sul posto, mentre il quarto, ricoverato in gravissime condizioni, è spirato in ospedale) intervenuti per riparare un guasto a un forno utilizzato per scaldare ad altissime temperature i metalli durante le fasi di lavorazione. Ancora tutte da chiarire le dinamiche dell’incidente; in primis da dove sia fuoriuscito l’Argon (il gas che, come ha rivelato l’autopsia, è stata la causa della morte); gas totalmente inodore e incolore, più pesante dell’aria, è andato a depositarsi all’interno della buca profonda due metri e larga due metri e mezzo, stratificandosi come fosse acqua all’interno di una pozza, e inghiottendo senza lasciar loro scampo l’elettricista Marco Santamaria, il responsabile di produzione Arrigo Barbieri, l’operaio Giuseppe Setzu e il fratello di Arrigo, intervenuto dopo essersi immediatamente reso conto che qualcosa non andava. La morte, per asfissia, è sopraggiunta dopo pochi istanti. C’è poi il mistero del meccanismo di allarme; esami svolti nei giorni seguenti hanno dimostrato il corretto funzionamento della sirena: come mai, allora, la presenza di questo gas non è stata segnalata? Una delle cause potrebbe essere proprio l’intervento di riparazione che gli operai si apprestavano a fare, e per cui potrebbero aver momentaneamente disattivato l’allarme; le indagini in corso chiariranno questo e tutti gli aspetti ancora nebulosi di questa drammatica vicenda. Intanto l’azienda è stata dissequestrata, e ha ripreso la normale attività, fatta eccezione per il forno, protagonista di uno dei più gravi incidenti sul lavoro della storia recente di Milano. Eppure, come riconoscono gli stessi dipendenti dell’azienda, la “Lamina S.p.A.” è un fiore all’occhiello dell’industria milanese, “mai un incidente e un’attenzione maniacale alla sicurezza”. Lo stesso forno incriminato, un macchinario austriaco marca “Ebner”, ogni anno è stato puntualmente revisionato dalla ditta costruttrice (l’ultima revisione risale ad un paio di settimane prima dell’incidente), così come tutto il sistema di allarme. Le indagini chiariranno eventuali responsabilità dirette e indirette; intanto il 2018 si è aperto portando alla ribalta nella maniera più drammatica il tema della sicurezza sul lavoro. Dai gravissimi incidenti passati alla storia, come la strage di innocenti di Bhopal, grandi passi in avanti sono stati fatti anche in materia legislativa. Eppure molto è ancora da fare; la sicurezza sul lavoro, prima ancora che un obbligo di legge, deve rappresentare una vera e propria rivoluzione culturale.

di Leandra Gallinella

Print Friendly, PDF & Email