Premiati al Quirinale i nuovi “eroi per caso”

Di certo le trentatré persone insignite dell’onorificenza di “Eroe della Repubblica” non si aspettavano, nel compimento del gesto che le ha poi portate al cospetto del Presidente della Repubblica, le conseguenze (per fortuna questa volta positive) scaturite dalle loro azioni. Eppure per Mustapha, Maria Rosaria, Roxana e gli altri il 29 dicembre non è stato un giorno come tanti: il 29 dicembre, come ogni anno, il Capo di Stato ha conferito la Croce dell’O.M.R.I., Ordine al Merito della Repubblica Italiana, il più alto ordine della Repubblica, a quelle persone che con le loro azioni si sono concretamente fatte promotrici di valori quali la solidarietà, l’accoglienza, la lotta al razzismo, il volontariato, la difesa dell’ambiente, della salute e della cultura.

È il caso di Mustapha El Aoudi, venditore ambulante di 40 anni, che lo scorso 4 dicembre è intervenuto in difesa della dottoressa Nuccia Calindro, dell’ospedale “San Giovanni  di Dio” di Crotone; la donna, ritenuta responsabile della morte di una paziente, è stata violentemente aggredita dal figlio, che l’ha ferita gravemente, e solo grazie all’intervento dell’immigrato è stato possibile scongiurare il peggio.

Oggi Mustapha può fregiarsi del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ma è il caso anche di Maria Rosaria, costumista sessantaduenne della Rai di Napoli; tornando a casa dopo una giornata di lavoro, Maria Rosaria si è inconsapevolmente resa protagonista di un video diventato poi virale: di fronte all’aggressione razzista di un uomo ai danni di un immigrato la cui unica colpa era quella di aver occupato un posto sulla Circumvesuviana, Maria Rosaria è coraggiosamente intervenuta in difesa del ragazzo pronunciando la frase che l’ha poi resa protagonista del web: “tu non sei razzista, tu sei stronzo”. E ancora: Igor Trocchia, allenatore della squadra calcistica Pontisola, che accortosi a fine partita di atteggiamenti razzisti nei confronti di un suo giocatore tredicenne originario del Burkina Faso ha voluto dare un segnale forte ritirando la squadra dal campionato.

C’è poi la già citata Roxana, titolare, assieme al marito, di un bar a Roma, in zona Romanina, famosa per essere quartiere generale del clan dei Casamonica: proprio la sua denuncia ha permesso l’arresto di due di loro per l’aggressione perpetrata ai danni di una donna disabile e della mamma che aveva provato a difenderla proprio all’interno del bar della donna. Atti di coraggio e di eroismo, come quello di Riccardo Muci, agente della stradale rimasto gravemente ferito per mettere in salvo gli automobilisti coinvolti nel terribile incidente che lo scordo 6 agosto ha visto l’esplosione di un’autocisterna che trasportava Gpl sul raccordo autostradale di Casalecchio di Reno. I nuovi “eroi per caso” sono il simbolo dell’altra Italia, quella dell’accoglienza, della fratellanza, della difesa dei diritti e della legalità; il simbolo di quell’unica Italia in cui noi tutti vorremmo riconoscerci.

di Leandra Gallinella

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