Il Medio Evo oggi

È davvero affascinante la nostra epoca: tecnologia e scienza avveniristiche convivono con ampi residui della più gretta mentalità medievale. Non ci credete? Ed allora leggete che cosa il modernissimo web riporta di quei residui: “Nessuno stupore da parte nostra dei cenacolidimaria: le profezie prima o poi si avvereranno. Utero in affitto, matrimoni omosessuali, attacco alla famiglia, ateismo diffuso ecc ecc. Le scosse servono a ricordarci che bisogna tornare ai veri valori. La natura si ribellerà sempre alla contro natura.”

Come nel medioevo, si torna a sostenere che le catastrofi naturali siano la punizione per… i peccati? No, non è così semplice: piuttosto per le idee ed i valori che non ci piacciono. Potremmo tradurre così questo fulgido esempio di stupidità: chi ha idee diverse da quelle che a me sembrano “secondo natura”, o valori diversi da quelli che chiamo “valori veri” è responsabile del terremoto.

Come se l’omosessualità non fosse del tutto naturale, come se le unioni civili fossero il male, e non le guerre, il razzismo, le ingiustizie sociali e, perché no, l’integralismo religioso.

Questa è stato il mio primo pensiero alla lettura della dichiarazione dei “cenacolidimaria”.

Ma poi, lo confesso, ho cominciato a chiedermi se nella loro follia non ci fosse una parte di ragione. In fondo, non potrebbe essere vero  che le tragiche conseguenze dei terremoti siano causate daii nostri disvalori?

Mi spiego meglio.

Il terremoto, si sa, non ha colpa per il lutto che lascia. Che la terra tremi è un fatto del tutto naturale, di cui non ha colpa nessuno, né gli atei, né gli omosessuali, neanche il mostro di Nerola. Ma, purtroppo, i morti ci sono, e tanti. Come è ormai ben noto, sono le case che uccidono: le case che crollano.

E qui si ritorna alla strana commistione di modernità e Medioevo.

Perché da decenni potremmo avere case a prova di terremoto, come in altre parti del mondo, ma continuiamo ad avere case fatte con materiali e tecniche medievali. Dal 1908, anno del terremoto di Messina, in Italia si susseguono (ne ho contate 45 dal 1908 al 2012) normative antisismiche e definizioni delle zone a rischio, aggiornate periodicamente, fino alle più recenti mappe di pericolosità curate dall’INGV . In particolare, la legge 64 del 1974 (con i suoi decreti attuativi) ha stabilito dettagliatamente come costruire strutture antisismiche. E allora, perché tanta sofferenza e tanti morti?

Prima di tutto, la legge stessa, all’articolo 12 stabilisce delle strane deroghe. Deroghe alla sicurezza? Licenza legale di crollo? Proprio così: “Possono essere concesse deroghe all’osservanza delle norme tecniche di cui al precedente art. 3 dal Ministero per i lavori pubblici …omissis… quando sussistano ragioni particolari, che ne impediscano in tutto o in parte l’osservanza, dovute all’esigenza di salvaguardare le caratteristiche ambientali dei centri storici”. In altre parole: i centri storici possono legalmente crollare, specialmente se sono caratteristici.

Se, poi, le norme prevedono vincoli per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni (fatte salve le deroghe…) non si prevede alcun obbligo di adeguamento antisismico delle vecchie costruzioni. Quindi, se non vuoi grane, meglio non ristrutturare: tanto non ti obbliga nessuno.

Riassumendo: le case nuove o ristrutturate devono essere a norma, ma le vecchie case possono crollare, del tutto legalmente.

Ma poi, crollano anche alcune costruzioni nuove o ristrutturate.

Forse, questo fatto appare meno assurdo, se consideriamo che la stessa legge 64 prevede, per chi non la rispetta, un’ammenda “da 200.000 a 10 milioni di lire”. Come si vede, una sanzione terribile, spaventosa: praticamente un viatico a fregarsene.

Per gli edifici pubblici, poi, c’è il meccanismo del massimo ribasso: vince l’appalto l’offerta che costa di meno. È la madre di tutti gli intrallazzi negli appalti pubblici, il sistema che garantisce il peggior lavoro con il massimo della spesa, come dimostrano, purtroppo, le cronache di tutti i giorni. Qualcuno si stupisce che crolli una scuola appena ristrutturata?

E allora, in fondo, qualcosa di vero c’è nella mentalità medievale, che le disgrazie vengono per i nostri “peccati”. Solo che la colpa non è “dell’utero in affitto, matrimoni omosessuali, attacco alla famiglia” e via delirando. La colpa è di leggi fatte male ed applicate peggio: il disvalore è tutto nella nostra società civile, che ancora del tutto civile non è.

di Cesare Pirozzi

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