In bianco e nero

Quanti colori servono per rendere ben fatto e utile un libro? Non c’è un numero giusto. Due colori bastano. C’è di più: fra i bambini piccolissimi, fin dalle poche settimane di vita, i libri in bianco e nero o con una bicromia netta sono i migliori per non dire gli unici utilizzabili (hanno immenso valore formativo anche quelli fotografici). Se l’udito è un senso già completamente sviluppato (fin dal periodo della gestazione), la vista è quello meno sviluppato alla nascita. Quando nasce il bebè vede in bianco e nero, combinazione che è per lui o lei uno stimolo per il cervello. Anche i forti contrasti funzionano in maniera simile. Ovviamente con figure semplici, magari forme geometriche, animali, elementi della natura.

Non solo. Recentemente la casa editrice Camelozampa ha pubblicato un silente book, un libro senza parole, che gioca con il bianco e il nero per spingere al limite la nostra capacità di percezione al fine di spiazzare i pregiudizi. Si tratta di “Lupo nero” di Antoine Guilloppè. Ad esempio un libro per imparare che il lupo non è cattivo e il nero non fa paura…

I consigli e i trucchi della direttrice.

Anche Lo Spunk ha due colori predominanti di volta in volta diversi. Fra le tante novità, nel 2021 diventa un mensile (con nove uscite) di venti pagine (al posto delle precedenti sedici) ricche di contenuti e firme.

Lo Spunk nasce nel 2017 dall’iniziativa creativa di un collettivo di scrittrici e illustratrici per bambini come fanzine indipendente. Nel 2018 Lo Spunk incontra un sogno che la Cooperativa Corso Bacchilega aveva nel cassetto: unire le esperienze nel giornalismo e nella letteratura junior in un progetto e un prodotto unici. Rinasce così, nel 2019, Lo Spunk – il giornale delle bambine e dei bambini: una testata registrata, un mensile illustrato con una bicromia di volta in volta diversa, un contenitore di firme e narrazioni di qualità (notizie, curiosità, giochi, racconti, fumetti). Contiene una varietà di contenuti, stili e argomenti idonei per la fascia di età 6-11 anni. Lo Spunk è quindi uno strumento a metà fra “il giornale dei grandi” e i libri di qualità per bambini e ragazzi, una iniziativa a metà fra diritto alla lettura e diritto all’informazione, un progetto di promozione della lettura. Ma dove viene e dove va Lo Spunk? Spunk è la parola misteriosa che la celeberrima Pippi Calzelunghe, nata dalla penna di Astrid Lindgren, inventa per dire tutto e niente, per spiazzare e far nascere negli altri domande utili ad andare avanti. Questa è la missione de Lo Spunk: raccontare le questioni più grandi e più piccole, direzionando i giovani lettori (che rappresentano oggi il futuro) verso temi importanti per la sostenibilità ecologica, economica, sociale.

Crescere critici, di Milena Monti (direttrice del giornale per bambine e bambini Lo Spunk)

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