Silenzio, si legge

Quante parole ha un libro da leggere? Anche nessuna.

Secondo una interessane teoria su cui si fonda il progetto nazionale NatiPerLeggere (di cui abbiamo parlato tempo fa in questa rubrica) la lettura non è l’interpretazione dei segni grafici in fonemi bensì la capacità di scorrere una storia, un copione, una sequenza di cose che avvengono in un dato contesto. In questo senso le “cose” che si possono leggere sono ben di più dei libri: ad esempio si possono leggere anche lesene di vita quotidiana che si sbirciano attraverso la finestra.

Tornando alla domanda iniziale, quante parole ha un libro da leggere, ecco che l’opzione nessuna assume  un valore chiaro. Questi libri “muti”, che poi muti non sono perchè raccontano tantissimo, si chiamano silent book perchè sono, appunto, silenziosi: raccontano tantissimo pur senza dire niente. Lo fanno, invece,  attraverso illustrazioni e immagini, talvolta anche vere e proprie fotografie.

Niente paura: non c’è un modo giusto o sbagliato per leggere un silente book, non deve per forza essere una lettura silenziosa se mette imbarazzo, anzi, è un ottimo punto di inizio per fare leggere “davvero” i più piccoli. Domandate cose come… Cosa fa il protagonista? Che succede in questa pagina? I silent book facilitano e stimolano al tempo stesso la comprensione della storia e la fantasia dei piccoli (ma anche dei grandi!).

Solitamente i silent book sono consigliati a partire dai 3/4 anni, ma nulla vieta di iniziare ad utilizzarli anche prima (o dopo, o anche in situazioni di apprendimento particolari).

I consigli e i trucchi del direttore.

I silent book sono di fatto libri senza parole che parlano tutte le lingue del mondo al tempo stesso. Sono libri democratici che superano le barriere linguistiche e quindi perfetti in situazioni di multiculturalità. A Lampedusa li usano nella biblioteca dei bambini diventata famosa per accogliere anche i migranti, nella quotidianità possono essere usati in caso di compresenza di culture diverse a scuola, nel condominio, nei gruppi di studio o gioco.

di Milena Monti

Direttore del giornale per bambine e bambini Lo Spunk

Foto: “L’onda” di Suzy Lee (Corraini), una storia di amicizia fra una bambina e il mare