Papa Francesco: Pazzi!!!
“Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2 per cento del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!!!”
Queste le parole, molto chiare, di Papa Francesco durante l’udienza al Centro Femminile Italiano. “La vera risposta non sono le armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti, un modo ormai globalizzato, e di impostare le relazioni internazionali… con la guerra tutto si perde, tutto…”.
Papa Francesco grida con forza il suo dolore, la sua rabbia, cercando di riportare a ragione i leader europei e americano, spiegando che la Pace nasce dal disarmo. La Pace, bene supremo e figlia delle condizioni di vita e di rispetto reciproco della umanità. E il rispetto, dice Bergoglio, nasce dal sentirsi “Fratelli tutti” nelle azioni quotidiane, nei gesti, nella accoglienza, nella condivisione. Essere “Fratelli tutti” evita le offese, evita le violenze, evita le guerre, di ogni origine e natura. Non ci sono guerre giuste. La guerra è contro il creato, ripete il Papa in ogni momento.
“Preghiamo, aveva detto, perché i governanti capiscano che comprare e fare armi non è la soluzione al problema. La soluzione è lavorare insieme per la Pace e come dice la Bibbia, fare delle armi strumenti di pace…” trasformare le armi in pozzi di acqua, i carri armati in trattori, le bombe in forni del pane. Questo significa fare delle armi strumenti di pace, non usarle per uccidere i propri “fratelli”, ma trasformarle in elementi che aiutano a vincere la fame e la sete.
“Alla volontà di dominio non si risponde con altra violenza e aggressività, ma con un deciso cambio di rotta. Le donne, dice Papa Francesco, possono essere protagoniste del cambiamento se non omologate al sistema attuale di potere”. Le donne, possono, ciò che gli uomini non fanno. Le donne, sono madri. Madri del creato, per questo è nella loro natura, prendersi cura del creato, difenderlo, tutelarlo, eliminando ogni forma di violenza e di emarginazione. “Il modello della cura, che è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare. La buona politica, ribadisce Bergoglio, non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione, ma solo da una cultura della cura, cura della persona e della sua dignità e cura della casa comune. Lo prova, purtroppo negativamente, la guerra vergognosa a cui stiamo assistendo”.
Citando un brano di San Paolo VI, in cui prendendo atto della trasformazione della società, vedeva la possibilità per le donne di “aiutare l’umanità a non decadere” ribadendo la convinzione che le donne “possono cambiare il sistema, se riescono, per così dire, a convertire il potere dalla logica del dominio a quella del servizio, della cura”. Cambiare, quindi la mentalità, divenire, ognuno di noi, beato costruttore di pace, con le azioni e i gesti del prendersi “cura” del condividere, del accogliere.
Per cambiare mentalità, per non essere guerrafondai, per avere la forza di combattere la guerra con le armi della Pace, della cura, dobbiamo avere a riferimento coloro che prima di ogni altra cosa, hanno dato la vita per la causa di pace. Papa Francesco, dice che questo cambiamento riguarda tutti. È ciò che ci ha insegnato Gesù, ma anche un uomo come Gandhi, e innumerevoli sante e santi che hanno fatto crescere l’umanità con la testimonianza di una vita spesa al servizio del prossimo. Prendersi cura, amando, sentendosi fratelli.
di Carlo Faloci e Claudio Caldarelli