Deserto

In geografia, il deserto è un’area quasi del tutto disabitata, dove di giorno fa caldo torrido e la notte freddo. Una escursione termica di decine di gradi. Non piove quasi mai e il terreno e prevalentemente sabbioso. Senza vegetazione. In alcuni casi sono presenti oasi e palmeti. Deserto è anche definito un luogo dove non c’è acqua dolce, cioè acqua potabile da bere.

Alle zone desertiche attuali, si aggiungono e si aggiungeranno, sempre di più, aree geografiche che il cambiamento climatico sta trasformando in deserti. È sono moltissime aree. Il mondo si avvia alla desertificazione. Sempre di più manca l’acqua dolce. Sempre di più non piove e quando piove sono “bombe d’acqua”.

Il corso naturale degli eventi è stravolto dalla stoltezza umana che continua a distruggere il pianeta anziché preservarlo.

I deserti sono anche quelle zone dove non ci sono insediamenti umani e scarsamente abitato dalla specie animale.

Il significato deserto non è solo un sostantivo, ma anche un aggettivo che indica “solo, abbandonato”. Il latino desertum deriva dal verbo deserere che significa abbandonare. Deserere, a sua volta è composto da “de”, con valore negativo, e “serere” cioè legare, quindi non più legato.

Ma la parola d’esperto potrebbe derivare anche dal nome del Dio egizio della distruzione, aridità, e dei deserti “Seth” a rappresentare l’inospitalità che tale luogo dava. Ai nostri giorni, questa divinità è la più attuale, la più rispondente alla realtà, in quanto l’umanità si è votata alla distruzione per rendere arido il pianeta Terra. Ci sta riuscendo bene. Ogni anno aumentano le zone desertificate. Ogni anno c’è meno acqua dolce. Ogni anno, ciò che non viene desertificato, viene inquinato, avvelenato, distrutto.

I deserti costituiscono un decimo della superficie della Terra, pari a 50 milioni di chilometri quadrati. Il 30% delle terre emerse, di cui il 16% deserti caldi e il 14% deserti freddi.

La desertificazione che avviene abbondantemente per mano dell’uomo, è il processo di degradazione del suolo, causato da attività umane, che lo portano a diventare un deserto. Questo processo, generalmente irreversibile, interessa tutti i continenti. L’uomo uccide la propria terra, desertificazione il suolo del pianeta su cui vive, non curandosi dei danno ambientali che mettono in pericolo la stessa sopravvivenza del genere umano. Le cause principali sono la deforestazione, l’agricoltura eccessiva e intensiva, l’urbanizzazione, le discariche, l’inquinamento, gli incendi, lo sfruttamento eccessivo delle risorse, sia marine che terrestri, l’uso scorretto di sostanze nocive, e tanto altro ancora, che si può racchiudere in una parola: consumismo.

Emanuele Caldarelli

 

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