Facebook, minacce sessuali a Bebe Vio

Quello che Bebe Vio, campionessa paralimpica di scherma, ha dovuto subire è un attacco osceno, orribile e, come tutti quelli che senza nome, vile. E che, ancora una volta, nasce e si sviluppa su internet.

Una pagina Facebook la insultava e incitava a violentarla sessualmente. Il sito è stato subito chiuso, grazie soprattutto alle segnalazioni di migliaia di utenti e del Codacons che ha chiesto alla polizia postale e alle Procure di Roma e Venezia di “utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare il reato e punire i colpevoli. Tale pagina inneggiando pratiche violente e sessuali nei riguardi di una disabile, facendo leva sul suo stesso handicap, non rispetta affatto gli standard del sito dal momento che attraverso essa vengono veicolati messaggi di incitamento all’odio, al razzismo, alla discriminazione per una disabilità, alla violenza”.

Subito è arrivata anche la risposta della campionessa, oro nelle ultime Paralimpiadi di Rio: “Ho visto la pagina di Facebook che mi prendeva di mira e devo dire che sono amareggiata e delusa. Amareggiata perché da anni lotto per gli altri e per le cause in cui credo (il mondo della disabilità, lo sport paralimpico, le vaccinazioni per la meningite, le associazioni Onlus e tutto lo stupendo mondo del volontariato) e trovo sbagliato che mi trattino così. Delusa perché mi fanno anche un po’ tristezza quelle persone che usano internet per insultare e denigrare gli altri, a prescindere dal motivo per il quale lo fanno.”

Tantissimi i messaggi di solidarietà e vicinanza, dal mondo dello sport e non solo: “Non voglio commentare oltre e vado avanti per la mia strada – continua l’atleta – posso solo aggiungere di essere fortunata di far parte del Comitato Italiano Paralimpico e delle Fiamme Oro, il Gruppo sportivo della Polizia, che si sono immediatamente stretti intorno a me e che si stanno impegnando a tutelarmi e a proteggermi. Da parte mia ho già denunciato gli autori di questa pagina perché bisogna dare una risposta decisa a questi comportamenti quando sono esageratamente violenti ed offensivi”

Gli insulti a Bebe Vio infatti arrivano a poca distanza dalle giornate di sensibilizzazione al cyberbullismo e all’uso consapevole di internet. E sono la conferma di come i social network possano colpire tutti: l’unico modo per uscire da minacce e vessazioni è il dialogo, il confronto.

“Quello che è successo a me è veramente poco rispetto a quello che succede nel mondo dei social a tante altre persone, che però non dicono nulla. Il mio messaggio è dire a tutti quanti: quando succede qualcosa ditelo, difendetevi, far finta di nulla è come accettarlo”.

di Lamberto Rinaldi

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