Emmeline Pankhurst e il diritto di voto alle donne

Emmeline Pankhurst nacque in Inghilterra nel 1858. Fu un’attivista politica che con grande entusiasmo e forza si batté per ottenere l’estensione del voto alle donne. Il suo nome non è conosciutissimo, forse perché si pone indietro nel tempo, forse perchè la storia della conquista dei diritti delle donne non trova ancora lo spazio che merita.
Negli anni in cui la giovane Emmeline Goulden, sposata Pankhurst, madre di cinque figli, decise di impegnarsi per il suffragio universale, l’attenzione sulla questione non aveva ancora radici profonde nell’animo della gente, nemmeno in quello delle donne, ma in politica qualcosa iniziava già a muoversi. Si cominciava a valutare l’importanza della partecipazione delle parte femminile della società a scelte di rilievo come potevano essere le elezioni.

Emmeline incontrò diversi ostacoli negli anni delle sue lotte e, spesso, fu anche arrestata, ma nessuna disavventura servì a fermarla. Il suo era l’animo di una lottatrice, pronta a rischiare in prima persona per il raggiungimento di un obiettivo importante come l’estensione del diritto di voto.
La sua nascita in una famiglia politicamente attiva, l’aver sposato mr. Pankhurst, un barrister che sosteneva con convinzione il diritto di voto alle donne, furono elementi significativi nella risoluzione della giovane Emmeline alla lotta.
Nel 1898 fondò la Franchise Woman’s League, alla quale aderirono molte donne, con la volontà di estendere il suffragio sia alle donne sposate che alle nubili.

Questa prima associazione cessò di esistere nel 1903, anno in cui Emmeline Pankhurst fondò la Women’s Social and Political Union con la ferma intenzione di abbandonare le parole per passare ai fatti, alle azioni. E’ da questo momento che la Pankhurst, a causa della sua attività, subirà degli arresti, insieme alle figlie e ad altri attivisti. La loro protesta salirà di tono, suscitando risonanza e attenzione.

Furono anni di dura contestazione e solo nel periodo della prima guerra mondiale la Pankhurst decise di fermarsi, per passare al combattimento attivo contro la fazione nemica ma questo non le impedì, subito dopo la cessazione della Guerra, di riprendere il suo impegno politico fino ad essere eletta tra le file dei conservatori.
Il suo impegno conobbe un importante riconoscimento quando, nel 1927 fu scelta come rappresentante conservatrice nel distretto di Stepney.

La sua morte, nel febbraio del 1928, precedette di pochi mesi l’estensione del suffragio universale alle donne con la “Representation of the People (Equal Franchise) Act 1928”. Era il 2 di luglio. Da quel giorno le donne di età superiore ai 21 anni poterono votare.
Resta da capire perché oggi non comprendiamo quanto sia stato difficile ottenere il riconoscimento del diritto al voto. Noi donne dovremmo, come ogni uomo, ma con una consapevolezza ancora maggiore, prendere parte alla vita collettiva, politica, imparando ad usare la possibilità, per niente scontata, del diritto di scelta. Le battaglie condotte da donne come Emmeline hanno significato riconoscere un ruolo attivo nella società anche alla parte femminile del mondo. E’ un errore considerarlo un diritto che si può anche rinunciare di esercitare.

di Patrizia Vindigni