Invisibili, la mostra sulle vittime di mafia in Piazza del Campidoglio

Sarà visibile a tutti, dal 7 al 30 novembre, in Piazza del Campidoglio, la mostra “La mafia uccide, il silenzio pure. GLI INVISIBILI ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza” curata dalla fotografa Lavinia Caminiti. Un viaggio tra i luoghi maledetti, dove giornalisti, magistrati, forze dell’ordine, cittadini, hanno perso la vita per mano della mafia.

Inaugurata per la prima volta nel 2014, l’esposizione fotografica, realizzata con la preziosa collaborazione del Procuratore della Repubblica Fernando Asaro, arriva per la prima volta a Roma, in uno dei luoghi più significativi della città, per iniziativa dell’Amministrazione Comunale e con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. “Noi tutti abbiamo l’obbligo e il dovere morale di ricordare e tramandare, soprattutto alle nuove generazioni, quanto accaduto – ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri – Perché è la memoria la condizione necessaria per continuare la nostra battaglia per la legalità e la giustizia, per onorare chi ha sacrificato la vita per questo. Ringrazio Francesco Greco, delegato alla legalità di Roma Capitale, e Lavinia Caminiti, fotografa e curatrice di questa mostra, per averla portata qui a Roma e messa a disposizione della cittadinanza e dei turisti. Tutti abbiamo il dovere di ricordare”.

Una sorta di itinerario della memoria, attraverso cui Lavinia Caminiti racconta i delitti di mafia avvenuti nella sua Sicilia e nel resto d’Italia con le immagini odierne dei luoghi in cui si sono consumate quelle tragedie. Gli scatti dimostrano, però, come la vita quotidiana abbia in parte occultato il valore di quei luoghi, con la gente che spesso percorre con indifferenza quegli angoli, quelle strade, quelle vie, senza accorgersi dei segni delle ferite ancora aperte. Un’indifferenza che diventa quasi cinismo davanti agli sfregi di luoghi privi di qualsiasi riferimento alla memoria: con targhe cancellate, lapidi divelte o, peggio ancora, nascoste da bancarelle, immondizia o decorazioni natalizie.

C’è Piazza Marina, dove nel 1909 venne ucciso il poliziotto italo-americano Joe Petrosino, c’è il Rione Sanità di Napoli, dove il diciassettenne Genny Cesarano perse la vita nel 2015. Poi Cinisi, paese di Peppino Impastato, il bar di via Di Blasi dove Boris Giuliano andava tutte le mattine, c’è la via Carini dove venne freddato il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Foto di ieri, foto di oggi, unite alle prime pagine dei giornali di quelle tristi giornate. Per non dimenticare mai.

Lamberto Rinaldi

Print Friendly, PDF & Email