Minibot, cosa sono?
Partiamo da cosa sono i minibot. I minibot sono dei buoni del Ministero dell’Economia e delle Finanze di piccolo taglio che servono per pagare i debiti che l’Amministrazione Pubblica ha contratto con i privati. A differenza dei normali Bot, che hanno un valore minimo di 1.000 euro, questi prevedono dei tagli molto più ridotti; non garantiscono interessi ai possessori e non hanno una scadenza. Essi possono essere stampati diventando funzionalmente analoghi alle classiche banconote che oggi circolano in Italia; in poche parole rappresentano un secondo metodo di pagamento alternativo all’euro. Perché però i Minibot non sono considerati una moneta? Creare una moneta alternativa è illegale. Per alcuni, tuttavia, i Minibot avrebbero a tutti gli effetti l’aspetto di una valuta alternativa all’Euro. La proposta di introdurli è arrivata dal presidente della commissione Bilancio alla Camera Claudio Borghi, appoggiata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. I minibot sono stati inseriti all’interno della mozione approvata alla Camera lo scorso 28 maggio che abbraccia il più generale problema del ritardo nel pagamento dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione.
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha però subito bocciato i minibot proposti dalla Lega per pagare i debiti arretrati della Pubblica amministrazione. Il vicepremier Luigi Di Maio non ci sta e invita Tria a trovare altre “soluzioni”. Mentre il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in una intervista ha affermato: “Sui minibot si può discutere ma i debiti vanno pagati”. Contro i minibot anche il segretario del partito democratico Nicola Zingaretti. “Li chiamano minibot ma sono una grande truffa. Fanno debiti per pagare i debiti che hanno già fatto. Cosi l’Italia rischia”. La Banca d’Italia e la Bce hanno avvisato dei rischi dellacreazione di una “moneta parallela”, spaventati dal fatto che l’introduzione dei minibot nasconda possibili scenari di uscita dell’Italia dall’euro, mettendo a rischio la credibilità della politica economica italiana. Quello che abbiamo notato in questi giorni è che la sola affermazione di una possibile immissione di uno strumento di pagamento alternativo ha aumentato la tensione sui mercati in un momento già difficile per il nostro Paese. Com’è evidente, l’argomento ricopre un rilievo eminentemente politico. È un tema che per la Lega è dichiaratamente collegato al sovranismo. Data la situazione attuale non ci possiamo permettere tali rischi per una scelta di politica economia irresponsabile che potrebbe essere dannosa per l’economia dell’Italia.
di Antonio Zinilli